“Ad inizio del ‘900 l’orizzonte della città era tracciato da molte ciminiere e lungo tutto il territorio erano presenti numerose attività produttive i cui stabilimenti coprivano una vastissima area del centro e arrivavano a lambire le acque del lago. Girando per la città si era totalmente immersi in un costante e incessante flusso di rumori e suoni provenienti dalle fabbriche e da tutto il loro frenetico indotto.”
Partendo dal ricordo di questa esperienza acustica, che per decenni ha caratterizzato il quotidiano vivere di ogni abitante e visitatore della sua città natale (Omegna), Andrea Ruschetti ha concepito l’idea di “Industrial Soundscape”, progetto finalizzato alla costruzione di un paesaggio sonoro e visivo post-industriale che ne rievochi il passato ad altissima densità industriale.
I primi episodi di INDUSTRIAL SOUNDSCAPE hanno previsto l’attivazione di due laboratori paralleli :
L’esito dei due percorsi ha generato delle prime esibizioni live affidate alla co-presenza della laptop orchestra diretta da Alberto Ricca, con gesti convenzionali desunti dalla tecnica della conduction di Butch Morris, e dal gruppo di perfomers non professionisti coordinati da Elisa Sbaragli.
A partire dal 2019 INDUSTRIAL SOUNDSCAPE ha avviato una fase di perfezionamento dei suoi elementi identitari entro cui costruire uno spettacolo dal vivo completo e al team si sono aggiunti Fabio Brusadin, tecnico e artista nell’ambito dell’interazione multimediale, e Sissi Bassani, danzatrice e coreografa.
Punto fermo del progetto rimane l’unione delle diverse discipline - danza, musica elettronica e video arte che interagiscono incessantemente. Ogni movimento influenza il suono e ogni suono il movimento e l’immagine.
La struttura della performance di INDUSTRIAL SOUNDSCAPE volge alla rappresentazione di un paesaggio sonoro e visivo che rievoca, per astrazione, l’altissima densità industriale che fu comune a molti territori italiani. Le materie prime di questo processo creativo sono suoni, immagini, documenti, tracce e testimonianze raccolte nei territori e nei luoghi di lavoro.
Il processo di trasformazione artistica genera progressivamente nuove interpretazioni se- mantiche ed interpretazioni dei luoghi e delle storie che si manifestano in scena attraverso l’elaborazione e la correlazione di macchinari, laptop orchestra, videoproiezioni, movimenti delle danzatrici e materiali d’archivio.